Editoriale

Cara lettrice, caro lettore

Ci siamo lasciati alle spalle un anno incredibile e il periodo attuale non è meno impegnativo. Di seguito troverà un assaggio della relazione annuale che le fornirà dettagli interessanti sull’ultimo anno finanziario. Il rapporto su un’altra integrazione riuscita in Previs di una cassa pensione precedentemente indipendente e la descrizione di un nuovo partenariato nel settore sanitario le mostreranno che non ci siamo fermati nemmeno durante la pandemia. E infine, ma non meno importante, le presentiamo anche gli gnomi e le fatine del Servizio immobili, anche se questi termini del mondo delle favole sono in realtà abbastanza fuori luogo. Nel Servizio immobili abbiamo a che fare con professionisti completi con uno spiccato senso del servizio.

Stefan Muri
Direttore

Dopo lo spavento in primavera, un buon risultato nel 2020

In balìa della pandemia, ma comunque un buon anno per Previs grazie ai nostri clienti e agli investimenti patrimoniali.

A causa del lockdown della primavera del 2020, gli investimenti patrimoniali hanno subito un vero e proprio tracollo, creando un buco nelle riserve di fluttuazione delle casse di previdenza o, in casi estremi, addirittura deficit di copertura. Un’istantanea che nel corso dell’anno si è trasformata nel suo contrario. A seconda della strategia d’investimento, abbiamo registrato rendimenti dal 4.2% al 5.2%, che hanno portato il grado di copertura delle nostre casse di previdenza con assicurati attivi a valori superiori a quelli della fine dell’anno precedente. L’andamento delle singole casse varia a seconda della struttura e delle dimensioni, con gradi di copertura compresi tra il 104.40% e il 125.73%.

Nel 2020 la remunerazione degli averi di vecchiaia nelle casse di previdenza associate Service Public, Comunitas e Strategia 30 ammontava all’1.5%. Il passaggio alle nuove basi tecniche LPP 2020 ci ha inoltre permesso di liberare le riserve non più necessarie, consentendoci di ridurre il tasso d’interesse tecnico dal 2.0% all’1.75% con il bilancio 2020. Ciò ci permetterà di sgravare ulteriormente i conti negli anni futuri, nonostante anche qui ci sia ancora un po’ di strada da fare.

Informazioni dettagliate sono disponibili nella relazione annuale 2020, pubblicata sul nostro sito all’indirizzo www.previs.ch/rg2020

Elezioni scritte

Oltre a ulteriori informazioni sull’anno finanziario 2020, l’ordine del giorno dell’assemblea dei delegati 2021 prevede le elezioni per il rinnovo generale del consiglio di fondazione e un’elezione suppletiva nella commissione di previdenza della cassa di previdenza Comunitas. Le incertezze che regnano sul corso della pandemia hanno costretto il consiglio di fondazione a prendere una decisione anticipata sullo svolgimento dell’assemblea dei delegati. È stato quindi deciso di non tenere l’assemblea in presenza e di optare ancora una volta per una procedura scritta per le relative attività. Alla fine di maggio, il datore di lavoro spedirà per posta ai delegati (rappresentanti del datore di lavoro e dei lavoratori) le informazioni scritte e i documenti di voto. 

AD tramite video anziché in presenza

Tramite produzioni video, a partire dal 17 giugno 2021 metteremo a disposizione sul nostro sito ulteriori informazioni sull’andamento degli affari 2020 e una presentazione interessante. Anche i risultati delle elezioni saranno pubblicati sul sito verso la fine di giugno e successivamente nel verbale.
 

Nuovo partenariato nel settore sanitario

Previs è diventata recentemente partner per la previdenza professionale di IG Einkauf Bern, un’associazione di circa 40 istituti regionali, istituzioni per l’integrazione professionale, centri psichiatrici e di riabilitazione e ospedali. La cassa pensione rafforza così la sua posizione di offerente di servizi previdenziali esperto anche nel settore sanitario.

Previs opera in un ambiente complesso e stimolante: l’aumento dell’aspettativa di vita, gli interessi persistentemente bassi e le riforme della LPP in ritardo sono solo alcune delle parole chiave della discussione attuale. «I partenariati solidi ci aiutano ad approfondire la nostra conoscenza degli sviluppi della società e delle esigenze dei vari settori e a fare rete nel mercato», spiega il direttore di Previs Stefan Muri. Previs porta avanti partenariati, per esempio, con l’Associazione dei Comuni Svizzeri o l’Associazione dei comuni bernesi. Recentemente si è aggiunta anche IG Einkauf Bern.

Unione di forze tra offerenti

IG Einkauf Bern è stata fondata circa tre anni fa. Da allora, l’associazione su base volontaria è cresciuta e conta ora più di 40 membri in tutto il Cantone e oltre. I suoi obiettivi: riunire i volumi d’acquisto e d’investimento per ottenere condizioni allettanti grazie a contratti quadro nelle relazioni di partenariato con i fornitori, curare lo scambio di esperienze e ottimizzare i processi logistici e operativi.

Nessun vantaggio monetario

Stefan Muri spiega così il partenariato con IG Einkauf Bern: «La nostra esperienza con le istituzioni, gli ospedali, gli istituti e le organizzazioni Spitex dovrebbe essere utile anche ad altri attori.» Tuttavia, non vengono concessi sconti sui contributi di rischio o sulle spese amministrative per ragioni di solidarietà nella previdenza professionale e di parità di trattamento dei clienti. I membri approfittano piuttosto delle soluzioni previdenziali di Previs (ad esempio risparmio supplementare volontario da parte degli assicurati, prestazione di rischio orientata all’occupazione) adattate alle esigenze del personale infermieristico, della professione medica e dei servizi nel settore sanitario, nonché delle diverse possibilità di affiliazione e di servizi interessanti, ad esempio nel settore della consulenza o dei seminari.

Previs è specialista della previdenza anche nel settore sanitario

Già oggi Previs è ben affermata sul mercato sanitario: circa 200 datori di lavoro con quasi 16’000 assicurati sono affiliati a Previs per la previdenza professionale. Questa posizione deve essere ulteriormente potenziata.

Dr. Marc Fuchs, vice CEO / Responsabile Finanze e Operazioni Siloah AG

Quali considerazioni hanno portato alla fondazione di IG Einkauf Bern?

Il motivo principale è stata l’immensa pressione sulle tariffe e sui costi nel settore sanitario. Nel settore bancario, dove ho lavorato per molto tempo, le cooperazioni non sono nulla di insolito nemmeno tra concorrenti. Quando sono entrato in Siloah AG nel 2015, ci siamo subito convinti che le cooperazioni sono possibili anche tra piccole e medie imprese nel settore sanitario. Insieme alla casa per anziani e di cura di Utzigen e allo Schlossgarten Riggisberg, abbiamo lanciato l’idea di una comunità di interessi gratuito, all’insegna del motto «aiuto all’autoaiuto».

È stato difficile trovare altri membri?

Dato che molti istituti di accoglienza sono abituati a sopravvivere da soli, l’idea di cooperare ha richiesto all’inizio un certo lavoro di convincimento. Nel frattempo, il numero di membri è salito a 42 e si può scegliere tra una vasta gamma di accordi quadro che coprono tutti i settori aziendali, dal materiale di consumo passando per le infrastrutture (specialmente IT e sistemi di chiamata infermieri) e i beni d’investimento fino ai servizi. Questo sviluppo dimostra che l’insieme è più della somma delle singole parti – e ormai sta in piedi praticamente da solo.

«L’insieme è più della somma delle singole parti»

Quali esperienze ha fatto sinora IG Einkauf Bern?

Sinora le esperienze sono state positive. Ci sono diversi fattori di successo, al di là delle condizioni di acquisto vantaggiose. Per esempio lo scambio di esperienze tra i membri è molto apprezzato. Allo stesso tempo, i membri della comunità di interessi vivono anche l’idea della condivisione e si prestano reciprocamente apparecchiature di prova per sistemi e dispositivi medicali. IG Einkauf Bern coordina attualmente anche le forniture di materiale di protezione e gli ordini collettivi a buone condizioni di beni d’investimento come letti di cura o tessili. Sta anche creando sempre più piattaforme su temi rilevanti come l’informatica o la previdenza LPP. 

Quali sono gli obiettivi di IG Einkauf Bern per il futuro?

Possiamo realizzare un ulteriore potenziale di ottimizzazione, per esempio facendo sempre più ordini collettivi ai fornitori e coordinando in generale la standardizzazione dei prodotti. Vogliamo anche continuare a portare avanti l’uso congiunto di concetti e il miglioramento dei processi (specialmente la digitalizzazione). Infine, anche la collaborazione nell’acquisto e nella gestione dei componenti infrastrutturali, che sono molto costosi, offre un grande campo di ottimizzazione. Siamo aperti a nuovi membri, anche al di fuori del Cantone di Berna. Già oggi abbiamo membri dei Cantoni di Zurigo e Argovia.
www.ig-einkauf.ch

Una cassa pensione indipendente passa a Previs Previdenza

La cassa pensione del Comune di Muri bei Bern, indipendente fino a poco tempo fa, è passata a Previs Previdenza con effetto dal 1° gennaio 2021. I datori di lavoro assicurati presso la ex cassa pensione Muri – l’amministrazione e le aziende comunali, nonché il centro anziani Alenia – hanno aderito alla cassa di previdenza Service Public.

Ultimamente Previs ha accolto 330 nuovi assicurati e 100 nuovi beneficiari di rendita. Sino alla fine dell’anno scorso, i loro fondi previdenziali erano gestiti dall’ex cassa pensione Muri che è passata a Previs il 1° gennaio 2021. «Siamo molto contenti di questa nuova adesione», dice Stefan Ernst, responsabile Clienti e comunicazione. «Come fondazione collettiva aperta, in passato siamo già stati in grado di accogliere alcune casse pensione. Nel 2017 abbiamo inoltre concluso con successo la fusione con Comunitas. Con l’integrazione dell’ex cassa pensione Muri continuiamo questo sviluppo.» Previs ha una grande esperienza e competenza, nonché le strutture adeguate per gestire con successo tali cambiamenti. «La nostra cassa pensione è fortemente ancorata al settore pubblico», spiega Ernst. «Allo stesso tempo, le nostre versatili soluzioni di affiliazione sono adatte anche ai clienti delle PMI o del settore privato.»

Sfide crescenti per la cassa pensione indipendente

Da tempo la cassa pensione Muri stava affrontando sfide simili a quelle di altre casse pensioni indipendenti: requisiti normativi sempre più severi, complessità e spese crescenti, lotta contro il deficit di copertura. «Vogliamo rimetterci in forma come cassa pensione ed essere aperti al futuro», era quindi il nostro motto, spiega Thomas Hanke, sindaco di Muri ed ex presidente della cassa pensione Muri. Quando dopo alcuni anni, nel 2019, la cassa è riemersa dal deficit di copertura, il consiglio di fondazione ha avviato la ricerca concreta di una nuova soluzione, coinvolgendo a tale fine un broker assicurativo.

Analisi costi-utilità: Previs si impone

La cassa pensione Muri ha potuto infine valutare le offerte di sei diversi offerenti. «Abbiamo fatto un’analisi costi-utilità e valutato ad esempio la sostenibilità, i costi e i processi amministrativi degli offerenti», dice Hanke. Previs è stata nettamente la migliore in questa valutazione. I datori di lavoro precedentemente assicurati presso la cassa pensione Muri – l’amministrazione e le aziende comunali, nonché il centro anziani Alenia – si sono affiliati alla cassa di previdenza Service Public di Previs dove vige un alto livello di solidarietà tra i datori di lavoro e tra gli assicurati e i beneficiari di rendita. «Abbiamo preso consapevolmente la decisione di rinunciare alla nostra indipendenza», spiega Thomas Hanke. «Certo, sarebbe stato possibile istituire una nostra cassa di previdenza, ma ciò avrebbe significato ancora un alto grado di autonomia in termini di numero di assicurati e una nuova ricerca di responsabili adeguati.» In questo l’ex cassa pensione Muri non ha visto alcun valore aggiunto. Thomas Hanke sottolinea: «Nella cassa di previdenza Service Public siamo in buona compagnia con altri Comuni e istituzioni di diritto pubblico.»

«Siamo stati accompagnati molto bene»

Reto Rutschi, responsabile dell’ufficio Finanze / Imposte del Comune di Muri b. Bern

 

Ci sono stati problemi nel trasferimento degli assicurati, dei beneficiari di rendita e degli investimenti patrimoniali a Previs?

Il passaggio è avvenuto senza intoppi. Siamo riusciti ad esempio a trasferire i piani di risparmio degli assicurati senza cambiamenti. Un punto critico era la questione di come mantenere la garanzia dei diritti acquisiti che gli assicurati più anziani avevano ricevuto nell’ambito delle precedenti misure di risanamento della cassa pensione Muri. Ma con Previs abbiamo trovato una soluzione pragmatica anche per questo.

È stato possibile trasferire tutti gli investimenti patrimoniali o avete dovuto prima vendere alcuni investimenti?

Siamo stati in grado di trasferire alcuni fondi direttamente a Previs, ma prima del trasferimento abbiamo venduto una parte importante dei nostri investimenti, apportando così la liquidità corrispondente. La cassa pensione Muri non aveva investimenti immobiliari diretti.
Come siete stati supportati da Previs durante la fase di preparazione del trasferimento?
Ci siamo sempre sentiti molto ben accompagnati e sostenuti. Quando avevamo domande specifiche, i responsabili di Previs ci hanno sempre presentato valide opzioni di soluzione. Per la preparazione del trasferimento vero e proprio, la nostra nuova cassa pensione ci ha sostenuto con utili liste di controllo e di cose da fare. Abbiamo certamente beneficiato dell’esperienza di Previs nell’integrazione di casse pensione indipendenti.

Cosa cambierà per gli assicurati e i beneficiari di rendita?

Soluzioni congruenti per gli assicurati e i beneficiari di rendita senza alcun peggioramento: questo era l’obiettivo quando abbiamo iniziato il processo di valutazione. E con Previs lo abbiamo raggiunto. In alcuni ambiti di servizio abbiamo persino ottenuto un miglioramento.

Come sono stati coinvolti i collaboratori nel processo decisionale?

Per noi era molto importante coinvolgerli. Vista la situazione pandemica, tuttavia, non è stato facile, dato che non abbiamo potuto organizzare ad esempio eventi informativi. Il nostro esperto di casse pensione ha quindi riassunto le informazioni e le considerazioni rilevanti in un breve filmato che abbiamo consegnato ai collaboratori. Oltre alla possibilità di porre domande, in due giorni hanno anche avuto l’opportunità di un colloquio personale con l’esperto in casse pensione. Inoltre, dalla votazione scritta degli assicurati in merito al passaggio è risultato un sì praticamente unanime.

Come ex direttore della cassa pensione Muri, è riuscito ad abbandonare la sua «creatura»?

Ho un occhio che ride e uno che piange. Ho svolto con piacere questo lavoro, è stato un interessante ampliamento dei miei orizzonti e ho imparato molto sulla previdenza professionale. Allo stesso tempo, ora mi sento decisamente sollevato. Secondo me, la direzione di una cassa pensione come attività accessoria sta raggiungendo sempre più i suoi limiti. I requisiti aumentano, i regolamenti diventano sempre più complessi e il carico di lavoro cresce.

La pressione sulle casse pensione continua ad aumentare

«La pressione sulle casse pensione di piccole e medie dimensioni continuerà ad aumentare», è convinto Stefan Ernst. Oltre ai requisiti in materia di norme di vigilanza, alla complessità e alle spese, cita altri fattori:

  • Oggi gli assicurati si aspettano una previdenza digitalizzata e moderna, come anche spese amministrative contenute. Tuttavia, soprattutto la digitalizzazione richiede ingenti investimenti.
  • Il reclutamento di persone adatte per il consiglio di fondazione di una cassa pensione e di collaboratori con conoscenze specifiche in tema di LPP è difficile a causa della materia impegnativa.

Inoltre, ci sono difficoltà ben note che tutte le casse pensione devono affrontare: 

  • L’attuale aliquota di conversione è in contrasto con l’aumento dell’aspettativa di vita. In più, la quota dei beneficiari di rendita sta aumentando rispetto agli assicurati attivi. Entrambi gli sviluppi portano a una ridistribuzione non voluta «dai giovani agli anziani».
  • A causa degli interessi persistentemente bassi, i proventi costanti e calcolabili stanno scomparendo.

Di fronte a queste grandi sfide non c’è da stupirsi che ogni anno in Svizzera scompaiano circa 100 casse pensione: molte aziende private e istituzioni di diritto pubblico decidono di sciogliere i loro istituti di previdenza indipendenti e di trasferirli in un istituto collettivo o comune.

 

Servizi immobiliari: con tatto, cuore e un robot tagliaerba

Sono il volto dell’insediamento e per molti locatari sono amici e aiutanti. I custodi del Servizio immobili di Previs Previdenza ci mettono il cuore e l’anima nel loro lavoro. E questo ripaga non solo in termini umani, ma anche economici.

La ghiaia sbatte fragorosamente a terra. Peter Eckert spinge la pala nel mucchio dove un giorno sarà costruito il nuovo spiazzo per container. Squilla il cellulare. «Aha, un problema con il lavandino», risponde e si precipita al quarto piano. Eckert è il capoteam del Servizio immobili di Previs. Lui e il suo vice Matthias Bachmann fanno parte di un team di dieci specialisti tuttofare, nove uomini e una donna. Ogni custode si occupa di 150-250 oggetti.

Ampio campo di attività

C’è molto da fare. Dai rubinetti che gocciolano alla manutenzione del giardino, dalla caccia ai presunti topi alla risoluzione delle controversie, dalla manutenzione degli impianti tecnici alla sicurezza delle altalene dei bambini. I custodi professionisti hanno tutto sotto controllo, anche le situazioni straordinarie. Se il cellulare suona prima delle 7 del mattino, il custode si reca sul posto, viene accolto dalla locataria e trascinato nel bagno... per rimuovere l’orribile ragno. Il team è tanto diversificato quanto i suoi compiti. La maggior parte dei membri proviene da un’altra attività: c’è chi faceva il giardiniere paesaggista, chi il piastrellista, il falegname, il macellaio o l’agricoltore. E c’è anche un apprendista. «Raramente ci sono cambiamenti nel team. Siamo molto coesi. Alcuni sono con noi da più di dieci anni», si rallegra Matthias Bachmann.

La presenza come fattore di successo

Il fatto di avere un proprio Servizio immobili ci permette di garantire la qualità e di costruire un know-how interno. È anche più economico che acquistare il servizio esternamente. «Il fatto di occuparcene personalmente è la logica conseguenza della nostra strategia d’investimento con immobili propri», dice Markus Mürner, che come responsabile dell’Asset Management Immobili è anche responsabile del Servizio immobili. I custodi hanno un ruolo centrale in questo: sono un fattore di successo. Attraverso la loro presenza, assicurano locatari soddisfatti, meno reclami, meno oneri e meno superfici sfitte.

Il volto dell’insediamento

In effetti, i custodi creano l’identità: «Siamo il volto dell’insediamento», dice Eckert. E il locatario Sandro Strasser li elogia: «Apprezzo il fatto di avere qualcuno di cui poter dire “questo è il nostro custode!”» Anche i sondaggi sulla soddisfazione assegnano il massimo dei voti al Servizio immobili. Per Matthias Bachmann, il contatto con le persone – oltre al lavoro variato – è un enorme vantaggio. «Siamo il punto di contatto per tutto e veniamo a sapere molte cose personali. Ci vogliono tatto e discrezione.» Il coronavirus dimostra che i custodi sono un supporto fondamentale per i locatari anziani e single. Se necessario, il team fa anche la spesa e si assicura che sia tutto a posto. A volte nascono anche delle amicizie. Gli inviti per un caffè o un pranzo sono tutt’altro che rari.

 

Completamente nel suo elemento: Matthias Bachmann pota gli alberi.

Il risultato di una cura a 360 gradi – uno splendido prato fiorito a Thörishaus.

 

I custodi sono di turno tutto l’anno. Ognuno di loro ha la responsabilità principale di un insediamento, ma aiuta anche gli altri. Lavorano in stretta collaborazione con il team dei gestori. Secondo il capoteam Eckert, un grande vantaggio del loro lavoro è la libertà nella pianificazione dei compiti. «Si pianifica il lavoro in base alle previsioni del tempo. Questo richiede autodisciplina. Perché alla fine il nostro lavoro influisce anche sulle spese accessorie. E su questo non possiamo scherzare.» 

Imparare sempre cose nuove

L’autodisciplina è necessaria anche per l’apprendimento. E l’apprendimento è necessario, perché le esigenze della professione aumentano anche per quanto riguarda la biodiversità. Non basta qualche casetta per le api o per gli uccelli, la questione è più complessa. Ecco perché Previs ha cercato il sostegno di Pro Natura. I custodi stanno seguendo un’ulteriore formazione e sviluppano con l’organizzazione ambientale un piano per la biodiversità con tante piccole misure. Invece di un trattore è all’opera un robot elettrico. «Pacciama il prato e restituisce le sostanze nutritive al suolo», dice Bachmann. Anche i mucchi di foglie e il legno morto forniscono un rifugio per insetti, rettili e anfibi. Può magari sembrare un terreno inselvatichito, e questo non sempre piace.

Anche a Natale

Per staccare la spina anche se sono sempre reperibili, i custodi coltivano svariati hobby: dal ciclismo passando per kite surf, giochi da tavolo, tiro a segno, caccia, motociclismo, riparazione di moto, passeggiate con il cane, hockey su ghiaccio, atletica pesante, cucina, nuoto, aeromodellismo, pesca, lettura, fotografia, disegno fino alla musica. «È un modo per fare il pieno d’energia e metterci di nuovo il cuore e l’anima il giorno dopo», dice Eckert che ha anche in serbo un aneddoto: «Una locataria era rimasta chiusa fuori la vigilia di Natale. Ha telefonato. Ho interrotto la festa. Essendo alpinista, ho trovato rapidamente la soluzione: portare una scala, arrampicarmi e scardinare una finestra in modo che il figlio della locataria potesse intrufolarsi. Voilà: problema risolto, Natale salvato».
Bachmann ed Eckert si mettono a riflettere. Si tratta del prossimo evento del team organizzato privatamente. Eckert conclude: «Uno spirito di squadra così fantastico si coltiva meglio con un fine settimana in montagna. Cosa ne pensi?».

Dieci volte il monte Everest

I professionisti del Servizio immobili hanno bisogno di molta energia. La squadra taglia 869’600 metri quadrati di prato all’anno, che corrispondono a 122 campi da calcio. Un altro confronto: salendo le scale, il gruppo scala circa 86’000 metri all’anno pari a quasi dieci volte l’altezza del monte Everest. O per dirla in un altro modo: ogni membro del team sale, scende e risale ogni anno da Zermatt al Cervino. Ma attenzione: a volte i custodi usano anche l’ascensore.