Editorial

Cara lettrice, caro lettore,

«Ciao, come va? Tutto bene?» «Sì, grazie e tu?». Tutti conosciamo questo rituale di saluto, che però è diventato più che altro una frase retorica il cui significato profondo viene spesso ignorato. Fino a quando non ci troviamo a confrontarci seriamente con il tema della salute. Ci sarebbero molti motivi per prendere sul serio la salute. Il persistere del coronavirus, i crescenti fattori di stress sul posto di lavoro e la crisi generalizzata ci mettono alla prova psicologicamente e fisicamente. La rivista PREVISIONE si concentra sul tema della salute e lo affronta da una prospettiva particolare. Eh sì, l’eterno tema della «riforma LPP» – ma questa volta con l’importante aggiunta di «Donne & previdenza». Le auguro di trarne grande ispirazione e, con l’ulteriore prospettiva del 2023, un buono sprint di fine anno.

Stefan Muri
Direttore

 

Conduzione sana – un fattore chiave di successo

Il personale come si mantiene sano ed efficiente? La cultura dirigenziale di un’azienda ha certamente un notevole influsso. Insieme a PK Rück, Previs Previdenza offre alla propria clientela un ampio supporto nel management della salute.

Molti lo sperimentano in prima persona e gli studi lo dimostrano: un ambiente di lavoro che promuove la salute del personale ha un effetto positivo sulla motivazione individuale e anche sull’efficienza del team e dell’intera organizzazione. La cultura dirigenziale ha un notevole influsso su tale aspetto. Ma che cos’ha a che vedere la conduzione sana con la cassa pensione? Più di quanto si possa pensare. Infatti, se grazie a una conduzione aziendale orientata alla salute si riescono a ridurre le assenze per malattia, l’incapacità al lavoro o addirittura l’invalidità, ciò significa anche un onere minore per le casse pensione e, in definitiva, risparmi sui costi e sui premi.

Abbiamo parlato di conduzione sana con Simone Giesen, executive coach e consulente in organizzazione BSO.
 


L’imprenditrice Simone Giesen, come coach e consulente, non solo conosce le sfide dei dirigenti ma aiuta anche la propria clientela a sviluppare soluzioni sostenibili


Conduzione sana, un tema molto presente. Perché?

La consapevolezza dell’importanza della salute sul posto di lavoro era già presente prima della pandemia, ma il management della salute in azienda mirava principalmente all’esercizio fisico e all’alimentazione. La pandemia e le relative conseguenze – come il telelavoro – hanno messo in evidenza quanto, in un mondo incerto e complesso, sia importante soprattutto la salute mentale del personale.


Che cosa significa «conduzione sana»?

Con questo concetto non si intende il cesto della frutta nel locale per la pausa, anche se in questo non c’è ovviamente nulla di sbagliato. Conduzione sana significa, in qualità di dirigente, promuovere in maniera duratura la salute, il benessere e l’efficienza del personale, rafforzando al contempo l’attrattiva dell’azienda o dell’organizzazione sul mercato del lavoro. In sostanza, si tratta di influenzare positivamente l’ambiente di lavoro, e quindi la cultura aziendale, e di ispirare e motivare il personale.


Che cosa significa questo concretamente?

Uno stile di conduzione che promuove la salute comprende vari fattori: come dirigente è fondamentale offrire alle collaboratrici e ai collaboratori sicurezza psicologica e una struttura, esprimere apprezzamento e riconoscimento nei loro confronti, provvedere a un carico di lavoro adeguato, creare attrazione anziché pressione promuovendo la motivazione intrinseca, concedere margine di manovra e sviluppare una cultura basata sulla fiducia. Tuttavia, è importante sottolineare che una conduzione sana non deve essere confusa con una «cultura delle coccole». Una conduzione che promuove la salute è del tutto orientata alle prestazioni. Una conduzione sana non esonera il personale dalla responsabilità individuale di adottare uno stile di vita sano.


Qual è il primo passo verso una conduzione sana?

La conduzione sana inizia da sé. La base è costituita dall’autogestione positiva e dalla cura integrale della propria persona, senza sensi di colpa. In concreto, come dirigente, il primo passo è riflettere su se stessi e diventare consapevoli della propria funzione esemplare e dell’effetto che si ha sul personale. Infatti, i dirigenti sono sotto costante osservazione, specialmente per quanto riguarda la gestione dello stress o delle sfide. Se una capa o un capo è autentico e resiliente, adotta uno stile di vita sano ed è in grado di prendere le distanze, questo ha un effetto positivo sul personale – mentre nel caso opposto si avrà un effetto negativo.


Suona piuttosto impegnativo e dispendioso in termini di tempo. Quali misure possono adottare i dirigenti per mettere in pratica la teoria?

Sì, la conduzione richiede tempo. E inoltre la conduzione sana non può essere delegata, è una questione che riguarda la capa o il capo. L’autoriflessione, però, non solo offre ai dirigenti l’opportunità di analizzarsi in maniera critica per quanto riguarda la cura personale di sé, ma dà loro anche la possibilità di riflettere su quali temi possono eventualmente delegare per riservare più spazio ai compiti dirigenziali non delegabili. 


La conduzione sana è vista come un fattore di successo e di incremento delle prestazioni. Come si può misurare?

Esistono diversi indicatori al riguardo. La conduzione sana contribuisce in maniera efficace a ridurre lo stress e ad aumentare la motivazione, l’impegno e la soddisfazione sul lavoro del personale. Le collaboratrici e i collaboratori si ammalano di meno, lasciano più raramente l’azienda e la produttività aumenta. Lo dimostra chiaramente uno studio dell’Università di San Gallo sulla conduzione sana nelle PMI.


Ha menzionato il telelavoro. La conduzione sana funziona anche qui?

Sì. In molti ambiti la nuova normalità significa lavoro ibrido. Ciò richiede una conduzione maggiormente orientata agli obiettivi e ai risultati, che presuppone fiducia e talvolta anche, per così dire, un atto di fede. Il livello interpersonale diventa sempre più importante soprattutto nel lavoro virtuale, le strutture agili richiedono flessibilità da parte dei dirigenti e la consapevolezza che la presenza in ufficio non è sinonimo di produttività. Inoltre sono molto importanti il senso di vicinanza e lo scambio regolare. Idealmente, lo stile di conduzione dovrebbe essere adattato alla rispettiva situazione e alla personalità delle collaboratrici e dei collaboratori.


Offerte per dirigenti e responsabili del personale

Quest’autunno la conduzione sana è stata anche il tema di un seminario specialistico che Previs ha realizzato in collaborazione con PK Rück. Insieme offrono regolarmente seminari sulla prevenzione per dirigenti e responsabili del personale. PK Rück punta su una solida gestione dei casi di prestazione e su un case management mirato per aumentare, in caso di incapacità al lavoro, le possibilità di reinserire con successo le persone interessate nel mercato del lavoro. Il suddetto seminario specialistico ha riscosso un grande interesse.  

 

Anche Previs, come organizzazione, si occupa di conduzione sana. Abbiamo chiesto a Stefan Muri, direttore di Previs, di approfondire l’argomento.


Come direttore di Previs, lei è responsabile di circa 90 collaboratrici e collaboratori. Che cosa significa «conduzione sana» per lei personalmente?

Per me significa innanzitutto essere consapevoli della propria personalità e responsabilità nonché dei propri punti di forza e di debolezza; in altre parole, essere autentici nei rapporti con il personale a tutti i livelli.
 

Perché Previs, in quanto cassa pensione, si impegna a favore di questo tema nei confronti della propria clientela?

La conduzione sana ha un notevole influsso sulla salute mentale del personale. Le persone mentalmente sane sono più efficienti e meno a rischio di burnout. Se i casi di incapacità al lavoro dovuti a malattie psichiche si riducono, le aziende e le organizzazioni ne traggono un doppio vantaggio: le loro collaboratrici e i loro collaboratori sono più produttivi e le casse pensione devono sostenere meno casi AI, il che può avere un effetto positivo sui premi di rischio.


Previs come organizzazione vuole dare il buon esempio con una conduzione sana, perché?

Per la nostra clientela, il buon esempio può non essere direttamente visibile. Con la conduzione sana vogliamo però contribuire attivamente a creare un clima aziendale positivo, che rafforzi la lealtà del personale e la sua identificazione con Previs. Alla fine, questo porta a una minore fluttuazione di personale e a una riduzione dei costi, a beneficio anche dei nostri datori di lavoro e assicurati.


Quali misure ha già attuato Previs?

Già in una fase precedente abbiamo trattato con il nostro personale il tema della cultura del feedback. Quest’anno, nell’ambito di una riunione dei quadri, ci siamo occupati del tema della conduzione sana. Come è noto, questa inizia da noi stessi. Su tale base avvieremo ulteriori misure di attuazione.


Quale argomento usa per convincere altri dirigenti dei benefici di una conduzione sana?

Come detto, si tratta di fare in modo che i dirigenti, attraverso l’autoriflessione, sviluppino una cultura che sostiene e promuove la salute mentale e fisica del personale. Con collaboratrici e collaboratori soddisfatti e in buona salute, otteniamo un elevato impegno e continuità anche in questi tempi frenetici.


Secondo lei cosa serve per la buona riuscita della conduzione sana?

Chi ha il compito di dirigere deve essere convinto che la conduzione sana fa parte del modello di gestione. I dirigenti fungono costantemente da esempio per il personale e solo se ne sono consapevoli e conoscono i propri punti di forza e di debolezza, possono assicurare una conduzione sana. Ammetto che è una sfida portare avanti costantemente una conduzione sana, ma ne vale la pena!
 

Riforma della previdenza professionale, anche a favore delle donne

Dopo l’approvazione dell’AVS 21, è ora prevista la revisione della previdenza professionale. Agli occhi di Previs Previdenza vi è l’urgenza di una riforma, anche e soprattutto per migliorare la situazione delle rendite delle donne, che rappresentano il 70% dei suoi assicurati.

Donne & previdenza. In autunno, in molti settori, la campagna per la votazione relativa all’AVS 21 ha messo questo tema scottante ancora di più al centro della discussione. E non senza motivo: le rendite di vecchiaia delle donne in Svizzera sono in media inferiori di circa un terzo rispetto a quelle degli uomini. La ragione principale di questa notevole differenza – detta anche Gender Pension Gap – sono le diverse biografie lavorative. Ciò si ripercuote in particolare nel 2° pilastro: un’attività lucrativa di durata più breve o di entità più ridotta causa lacune nella previdenza professionale, in quanto i versamenti alla cassa pensione sono proporzionalmente più bassi. Si tratta di un fenomeno che da sempre interessa più le donne che gli uomini: pausa per maternità, lavoro di assistenza non retribuito, lavoro a tempo parziale o lavoro in settori con salari più bassi sono situazioni di vita tipiche per le donne che portano a lacune previdenziali.

Riforma della previdenza professionale non ancora decisa

Da Previs, da molti anni l’età pensionabile per gli uomini e le donne è di 65 anni. Con l’approvazione dell’AVS 21 da parte dell’elettorato, l’età di pensionamento dei nostri assicurati verrà ora uniformata per il 1° e il 2° pilastro. Per adesso non è stata ancora adottata alcuna decisione sulla riforma della previdenza professionale (in breve LPP), che è attualmente in discussione al Parlamento. Da un lato, la revisione della LPP mira ad adeguamenti generali, ad esempio la riduzione dell’aliquota di conversione – determinante per il calcolo della rendita di vecchiaia – dall’attuale 6.8 al 6.0% per la parte obbligatoria e l’adeguamento dei contributi di risparmio (età 25–44 anni: 9%; 45–65 anni: 14%). Dall’altro lato, la riforma intende anche migliorare la situazione previdenziale delle donne, tra l’altro con le seguenti proposte:

  • Soglia d’ingresso più bassa per la previdenza professionale: per essere assicurati obbligatoriamente secondo la LPP, bisogna percepire attualmente un salario annuo minimo di 21’510 franchi (stato: 2022). A seconda del grado di occupazione e del salario, può accadere di non superare tale soglia d’ingresso. Nell’ambito della revisione della LPP si sta quindi discutendo di abbassare la soglia d’ingresso. Questo con l’obiettivo di assicurare anche i redditi minori nella previdenza professionale
  • Riduzione della trattenuta di coordinamento: attualmente, dal salario annuo lordo vengono dedotti 25’095 franchi (stato: 2022) per determinare il salario assicurato della previdenza professionale. Pertanto, soprattutto nel caso del lavoro a tempo parziale, la cifra restante può essere relativamente esigua e determinare di riflesso una rendita più bassa. Per migliorare la situazione previdenziale delle persone che lavorano a tempo parziale, si sta quindi discutendo di dimezzare la trattenuta di coordinamento a 12’548 franchi. Il risultato: una minore trattenuta di coordinamento porta a un salario assicurato più elevato, e questo ha un effetto positivo sull’avere di vecchiaia e sulla rendita


Il 70% delle persone assicurate da Previs sono donne

La situazione previdenziale delle donne riveste grande importanza anche per Previs, perché il 70% delle persone assicurate sono donne. Per questo motivo, sul nostro sito web abbiamo creato una rubrica specifica sul tema e di recente abbiamo prodotto due brevi e interessanti filmati.

 

Donne & previdenza

Sul tema Donne & previdenza il nostro sito web offre ulteriori informazioni, domande e risposte, esempi di calcolo illustrativi e consigli utili per migliorare la situazione previdenziale specialmente per le donne: www.previs.ch/donne


Chiedete a noi!

Se avete domande concrete sul tema Donne & previdenza potete inviarcele all’indirizzo leistung@previs.ch. Risponderemo alle domande di interesse generale – naturalmente in forma anonima – anche sul nostro sito web. Potete rivolgere le vostre domande e richieste in qualsiasi momento anche direttamente alla vostra o al vostro consulente alla clientela; i dati di contatto sono disponibili nell’app di Previs.

«Grande necessità di intervento nel 2º pilastro»

L’approfondimento con Peter Flück, presidente del consiglio di fondazione di Previs Previdenza
 

 

Come valuta Previs la situazione attuale della previdenza professionale?

Con l’accettazione del progetto concernente l’AVS 21, è ora indispensabile garantire anche il successo della riforma della previdenza professionale. Questo dopo anni di tentativi di orientare il 2° pilastro alla realtà attuale. Le persone invecchiano sempre di più, quindi i fondi accantonati nella cassa pensione devono durare più a lungo. Ciò significa che in questa riforma della previdenza professionale dobbiamo necessariamente ridurre le rendite.


Che cosa significa questo per l’aliquota di conversione?

L’aliquota deve essere tassativamente abbassata al 6.0% previsto nella parte obbligatoria. Già da anni, Previs – e con essa molte altre casse pensione – ha iniziato a ridurre costantemente la propria aliquota di conversione integrata (aliquota uniforme per la parte obbligatoria e sovraobbligatoria). Ora sta alla politica seguirne rapidamente l’esempio.


Quali altri punti della riforma sarebbero centrali agli occhi di Previs?

Oltre alla già citata riduzione della soglia d’ingresso, della trattenuta di coordinamento e dell’aliquota di conversione, a nostro avviso è necessario uniformare non solo l’età pensionabile, ma anche l’inizio del processo di risparmio: si dovrebbero poter versare i contributi alla cassa pensione già a partire dai 18 anni, come nel caso dell’AVS, in modo da accantonare averi di vecchiaia più elevati. Inoltre, dovrebbero essere ridotti i contributi di risparmio per le collaboratrici e i collaboratori più anziani, al fine di migliorare le loro opportunità sul mercato del lavoro. Tali misure dovrebbero però essere affrontate in un secondo momento.  

Sicurezza finanziaria in età avanzata: pensare al dopo!

Video in tedesco con sottotitoli in francese

Evitare le lacune nella prevenzione: Donne specialiste in conversazione.

Video in tedesco con sottotitoli in francese

Guerra, inflazione e tassi d’interesse in salita: come si prospetta il futuro?

L’inflazione e l’aumento dei tassi d’interesse hanno un impatto sugli investimenti patrimoniali. Che cosa significano questi sviluppi per le casse pensione e come vengono affrontati da Previs?

DLa situazione sui mercati degli investimenti è estremamente difficile e l’elenco delle sfide e dei problemi è lungo. Oltre all’emergenza umanitaria, la guerra in Ucraina ha anche molte conseguenze economiche negative. La crisi energetica in Europa, l’ulteriore pressione sull’inflazione dovuta al massiccio aumento dei prezzi dell’energia, le ulteriori interruzioni delle catene di fornitura a causa del mancato funzionamento degli impianti di produzione sono solo alcuni esempi. Le catene di fornitura continuano peraltro a funzionare male ovunque anche a seguito della pandemia di Covid-19. Proprio durante questa pandemia, come è noto, le banche centrali hanno sostenuto i mercati come mai prima d’ora e «pompato» liquidità nel sistema finanziario. Questo eccesso di liquidità è ora in parte responsabile del fatto che i tassi d’inflazione stiano salendo alle stelle. Le banche centrali più importanti hanno messo la lotta all’inflazione al primo posto tra i loro obiettivi. Un mezzo per contrastare l’inflazione è l’aumento dei tassi d’interesse cui stiamo assistendo da qualche tempo.


Effetti sul patrimonio di Previs

In linea di principio, gli effetti non sono gli stessi per tutte le classi d’investimento (per es. obbligazioni, azioni e immobili). Inoltre, è decisivo il livello dei tassi d’inflazione. In un contesto di inflazione elevata (Europa e Stati Uniti >9%) e di aumento dei tassi d’interesse, gli effetti a breve termine sono prevalentemente negativi. Con i tassi d’interesse in salita, le obbligazioni perdono valore. In base alle prescrizioni contabili in vigore, queste perdite di valore contabile si ripercuotono interamente sui bilanci delle casse pensione. Per i «beni materiali» azioni e immobili la situazione è più differenziata. Fino a un certo livello, le azioni possono sopportare l’inflazione e l’aumento dei tassi d’interesse, se le imprese riescono a trasferire i prezzi più alti ai loro clienti. Tuttavia, gli attuali tassi d’inflazione e il netto incremento dei tassi d’interesse stanno avendo un effetto per lo più negativo anche qui. Gli immobili, se parliamo di immobili detenuti direttamente, reagiscono ai tassi d’interesse in aumento nella misura in cui questi confluiscono nei modelli di valutazione. Tassi d’interesse più elevati o tassi di sconto più alti portano qui a una perdita contabile, analogamente alle obbligazioni.  

La diversificazione in gran parte non funziona

Le strategie d’investimento equilibrate e solide si caratterizzano anche per il fatto che i rischi vengono diversificati, vale a dire distribuiti tra diverse classi d’investimento (obbligazioni, azioni, immobili, investimenti alternativi ecc.) e, all’interno delle classi d’investimento, tra Paesi e regioni, settori ecc. In genere, azioni e obbligazioni non evolvono di pari passo. In caso di turbolenze sui mercati azionari, gli investitori cercano solitamente investimenti sicuri, per esempio in obbligazioni di Stati sicuri o di aziende di qualità elevata. Tale fuga verso porti sicuri provoca un calo dei rendimenti, che a sua volta porta a un aumento dei valori contabili delle obbligazioni. O detto in parole semplici: le azioni perdono e le obbligazioni guadagnano valore. Nel contesto attuale, tale meccanismo non funziona. I mercati azionari in calo, accompagnati da un netto incremento dei tassi d’interesse, portano a chiare perdite per entrambe le classi d’investimento. L’effetto di diversificazione dei nostri investimenti immobiliari diretti tuttavia funziona ancora. In mercati degli investimenti poco sicuri, i nostri immobili rappresentano ancora una volta una «roccia nella risacca».  
 

Quali iniziative prende Previs?

Contro l’aumento dei tassi d’interesse e dell’inflazione, è possibile adottate misure fino a un certo punto. Per esempio, Previs dispone strategicamente di una quota elevata di beni materiali. Inoltre, nelle obbligazioni manteniamo la durata media del vincolo di capitale (la cosiddetta duration) più bassa e la qualità elevata, il che mitiga un po’ le perdite. In tempi di turbolenza, ci concentriamo costantemente sulla nostra strategia d’investimento. Perseguiamo il «rebalancing», nel senso che rivendiamo gli investimenti che hanno perso valore e realizziamo costantemente utili nelle fasi positive. Questo meccanismo di rebalancing ci spinge ad agire in modo anticiclico. I tentativi di difendersi dalle turbolenze intervenendo attivamente nelle classi d’investimento portano a un comportamento prociclico, aumentando il rischio di decisioni sbagliate a breve termine.

Il costante orientamento alla nostra strategia – con una visione a lungo termine nella previdenza professionale improntata su un lungo orizzonte d’investimento – ci aiuta a mantenere il «sangue freddo». In passato abbiamo visto più volte che questo comportamento funziona e siamo convinti che sarà così anche nell’attuale crisi degli investimenti.

Che cosa cambia? Sguardo al 2023

Amministrazione della previdenza online facile da usare, fatture mensili per tutti i datori di lavoro affiliati, spese amministrative e contributi di rischio più bassi nonché seminari vicini alla pratica per prepararsi al pensionamento – il nuovo anno può arrivare!

L’anno nuovo è alle porte. Passiamo ancora una volta in rassegna le diverse novità che saranno introdotte da Previs Previdenza a partire dal 1º gennaio 2023.


Amministrazione e fatture: online

L’amministrazione della previdenza avverrà ora esclusivamente tramite il portale per aziende online facile da usare. Nel portale potete registrare le mutazioni, richiamare e scaricare i conteggi dei contributi e creare panoramiche dei contributi ed elenchi degli indirizzi. Inoltre avete accesso in ogni momento ai piani di previdenza, al vostro conto debitori, a informazioni attuali sugli investimenti patrimoniali o ad altre informazioni sulla previdenza.

A partire dall’inizio del 2023, Previs non invierà più i conteggi dei contributi per posta ma li metterà a disposizione sul portale per aziende. Questo passo verso la digitalizzazione aumenta l’efficienza dal lato del cliente e contribuisce a ridurre i costi.


Fatture mensili per tutti

Nella cassa di previdenza Comunitas, la fatturazione per i datori di lavoro affiliati avviene oggi prevalentemente a cadenza trimestrale. Nelle altre casse di previdenza i contributi e le spese amministrative vengono computati ormai a cadenza mensile. A partire dal nuovo anno tutti i clienti di Previs riceveranno una fattura mensile che sarà messa a disposizione nel portale per aziende ogni 10 del mese.
 

Contributi di rischio più bassi

A partire dall’inizio del 2023, diminuiranno i contributi di rischio nelle casse di previdenza Comunitas e Service Public, tranne che per determinati piani di rischio. Nelle altre casse di previdenza, la riduzione avviene in modo specifico, a seconda della clientela, in quanto i contributi di rischio sono calcolati individualmente. Diversi fattori hanno contribuito a ridurre i nostri costi di riassicurazione presso PK Rück per i rischi di decesso e invalidità: il maggiore rispetto delle scadenze per la notifica dei casi di incapacità al lavoro ha avuto un influsso positivo sul reinserimento, così come la gestione coerente dei casi di prestazione e il case management di PK Rück.

Per finire, si fanno notare anche gli effetti sinergici della fusione avvenuta a suo tempo tra Previs e la Comunitas Vorsorgestiftung. I vantaggi in termini di costi possono essere trasferiti sotto forma di contributi di rischio più bassi. L’evoluzione dei costi del rischio nel lungo periodo dipende fortemente dall’andamento dei sinistri futuri.


Spese amministrative più basse

Da Previs, le spese amministrative ammontano attualmente a 240 franchi per persona assicurata e anno, e vanno a coprire sostanzialmente i costi sostenuti. Nonostante la pressione dei costi, Previs può ridurre le spese amministrative dall’inizio del 2023 e questo principalmente per due motivi: innanzitutto, con l’app per assicurati viene meno l’invio regolare dei certificati d’assicurazione; inoltre, con l’introduzione del portale per aziende siamo riusciti ad aumentare considerevolmente l’efficienza della gestione della previdenza. A partire dal 2023, la nostra clientela beneficerà quindi delle spese amministrative seguenti: 1–49 assicurati: CHF 228 per persona/anno, 50–99 assicurati: CHF 204 per persona/anno, a partire da 100 assicurati: CHF 180 per persona/anno.

Dalla riduzione è esclusa la cassa di previdenza Comunitas che per ragioni storiche continua a sostenere direttamente le spese amministrative, con un effetto corrispondente sul grado di copertura.

 

Pronti per il pensionamento? Seminari 55+

Anche nel 2023 offriremo diversi seminari sulla pianificazione del pensionamento (tedesco e francese), sia in presenza che tramite webinar. Possono partecipare gli assicurati nati tra il 1964 e il 1968. I seminari di mezza giornata trattano aspetti finanziari legati al pensionamento: pianificazione del budget, imposte, riscatti volontari nel 2º pilastro, prestazioni LPP, la questione «capitale o rendita?», ripartizione del patrimonio, regime matrimoniale e diritto successorio.

Gli inviti con i codici d’iscrizione personali saranno spediti ai datori di lavoro a dicembre 2022.