Invalidità


Restare in forma sul lavoro – ridurre i rischi

La cura di sé e buone condizioni lavorative contribuiscono a rimanere sani, efficienti e soddisfatti sul posto di lavoro. Con una buona prevenzione è possibile ridurre i rischi. Ma malattie e infortuni possono comunque verificarsi e causare assenze dal lavoro.

La salute è preziosa. Non solo per la qualità di vita individuale, ma anche in un’ottica di costi. Infatti, quanto minori sono le perdite dovute all’incapacità lavorativa, tanto più bassi sono i costi di rischio che gli assicuratori-malattie e le casse pensioni devono considerare, con conseguenti ripercussioni positive sui contributi di rischio delle persone assicurate.

Qui trovate informazioni importanti per i casi di incapacità lavorativa o invalidità.


Incapacità lavorativa

Malattia e assenza dal lavoro: come comportarsi?

Chi rimane assente dal lavoro in maniera ripetuta o prolungata si trova ad affrontare una difficoltà personale, ma non è abbandonato a se stesso in questa situazione. In caso di incapacità lavorativa, i diversi attori devono coordinarsi e collaborare.

  • La legge non stabilisce a partire da quale momento occorre presentare un certificato medico in caso di assenza dal lavoro. A tal fine è determinante la regolamentazione del datore o datrice di lavoro.
  • Se l’incapacità lavorativa si protrae nel tempo, il datore o datrice di lavoro ne dà notifica all’assicurazione di indennità giornaliera in caso di malattia o all’assicurazione contro gli infortuni (nel primo mese dopo il subentro dell’incapacità lavorativa) e alla cassa pensioni (al più tardi dopo 30 giorni). La notifica all’assicurazione per l’invalidità (AI) è effettuata dal lavoratore o lavoratrice (al più tardi dopo sei mesi). Una richiesta tempestiva all’AI è importante per evitare eventuali perdite di rendita dovute a richiesta tardiva e per consentire all’AI di intervenire rapidamente e di adottare i provvedimenti idonei. La valutazione del diritto alla rendita da parte dell’ufficio AI può richiedere diversi mesi, in alcuni casi addirittura anni.
Come in altri ambiti dell’assicurazione sociale, le persone assicurate hanno un obbligo di collaborare (trasmettere le informazioni necessarie). Se si sottraggono a tale obbligo, le prestazioni possono essere sospese o negate.


Reinserimento

La via del ritorno al lavoro

Anche dopo un’assenza prolungata, l’obiettivo, ove possibile, è il ritorno al lavoro. Un supporto orientato alle esigenze aiuta a riprendere più rapidamente le attività professionali.

In caso di incapacità lavorativa prolungata, informatevi presso il vostro datore o datrice di lavoro in merito a eventuali offerte del management della salute in azienda. Previs collabora in tal senso con PK Rück Lebensversicherungsgesellschaft. In presenza di un potenziale sufficiente per un reinserimento, un sostegno efficace può venire dal cosiddetto Case Management o Base Management.
  • Il Case Management è un processo che sostiene le persone inabili al lavoro nel ritorno all’attività lavorativa. È un servizio offerto alle persone interessate su base volontaria.
  • Il Case Management coordina la collaborazione tra i datori e datrici di lavoro, gli assicuratori-malattie, i medici, la cassa pensioni e gli uffici AI..
  • Un/una case manager, che ha una vasta esperienza in campo medico, lavorativo e assicurativo, funge da mediatore/trice tra le parti coinvolte e garantisce che la persona interessata possa concentrarsi sulla propria guarigione e ricevere un sostegno adeguato.
     
  • Promemoria Case Management e procedura di notifica (PDF)

Il Base Management è un servizio complementare di coaching per la presentazione di candidature che aiuta le persone in cerca di lavoro a costruire una nuova base e a prepararsi in modo ottimale per il processo di candidatura. Questo include, tra l’altro, la preparazione di documenti di candidatura e la simulazione di colloqui di lavoro. L’offerta di PK Rück è rivolta ai collaboratori e collaboratrici di età pari o superiore a 45 anni che hanno perso il lavoro a seguito di incapacità lavorativa.


Prestazioni

Prestazioni in caso di incapacità lavorativa

Chi si ammala o subisce un infortunio continua a percepire il salario per un certo periodo di tempo, fino a quando non subentrano le prestazioni assicurative. L’obbligo di pagare i contributi alla cassa pensioni decade dopo un periodo d’attesa (esonero dal pagamento dei contributi). Presso Previs, tale periodo equivale a tre mesi.

I datori e datrici di lavoro hanno un’assicurazione collettiva di indennità giornaliera in caso di malattia: in questa circostanza, gli impiegati e impiegate continuano a ricevere il salario (stabilito nel contratto di lavoro, di solito l’80%) per 720 o 730 giorni di malattia nell’arco di 900 giorni, a seconda dell’assicurazione. Di norma, le prestazioni assicurative iniziano dopo un periodo di attesa di 30 giorni. Durante il periodo di attesa, i datori e datrici di lavoro sono tenuti a pagare il salario.
A partire dal terzo giorno successivo all’infortunio (professionale o non professionale), gli impiegati e impiegate ricevono un’indennità giornaliera pari all’80 percento del loro salario. L’indennità giornaliera viene corrisposta fino a quando la persona assicurata non è pienamente abile al lavoro o fino a quando non viene concessa una rendita d’invalidità.
  • Sì, in linea di massima i datori e datrici di lavoro e le persone assicurate hanno diritto a un esonero dal versamento dei contributi. Il tempo d’attesa a tal fine è pari a tre mesi ed è stabilito nel regolamento di previdenza (art. 19.4)
  • L’esonero dal pagamento dei contributi si applica per la durata di un’incapacità lavorativa attestata a causa di malattia o infortunio di almeno il 40 percento.
  • Tale esonero termina quando la persona assicurata riacquista la capacità lavorativa, l’incapacità lavorativa è inferiore al 40 percento o il rapporto di lavoro viene sciolto.
  • L’assicurazione per l’invalidità determina se e in che misura esiste un’invalidità.
  • Previs rimane in attesa della decisione definitiva dell’AI e, in caso di diritto, corrisponde la rendita d’invalidità dopo un periodo d’attesa definito nel piano previdenziale.
  • La rendita d’invalidità di Previs è dovuta non prima della scadenza della continuazione del versamento del salario o dell’indennità giornaliera di malattia.
  • In caso di incapacità al guadagno per malattia: il grado d’invalidità è accertato dall’AI. L’ammontare della rendita d’invalidità dipende dal piano previdenziale ed è visibile sul certificato d’assicurazione.
Grado d'invalidità dell'AI Diritto alla rendita in % della rendita totale
40% 25.0%
41% 27.5%
42% 30.0%
43% 32.5%
44% 35.0%
45% 37.5%
46% 40.0%
47% 42.5%
48% 45.0%
49% 47.5%
50% - 69% corrisponde al grado AI effettivo
dal 70% rendita d’invalidità totale

 

  • In caso di incapacità al guadagno per infortunio: la cassa pensioni versa le prestazioni solo se le prestazioni pensionistiche annue versate dall’AI e dall’assicurazione contro gli infortuni coprono insieme meno del 90 percento del presunto mancato salario.
  • In linea di principio, la cassa pensioni riduce le prestazioni se queste, insieme ad altre entrate computabili, superano il 90 percento del presunto mancato salario (art. 24.1 del regolamento di previdenza).

Il diritto permane fino alla cessazione dell’invalidità, al decesso della persona invalida o al raggiungimento dell’età di pensionamento ordinaria. Al raggiungimento dell’età di pensionamento ordinaria, la rendita d’invalidità viene convertita in rendita di vecchiaia.

A tal fine, la cassa pensioni tiene un conto passivo per tutta la durata dell’incapacità al guadagno. I contributi di risparmio della persona assicurata e del datore o datrice di lavoro (secondo il piano previdenziale) sono pagati dalla cassa pensioni in base al grado di incapacità al guadagno.

  • Chi percepisce una rendita d’invalidità di Previs ha diritto a una rendita per figli per ciascun figlio o figlia. Tale diritto sussiste fino al compimento dei 18 anni. Se il figlio o figlia si trova in formazione (definizione secondo le disposizioni dell’AVS) o ha un’invalidità almeno al 70 percento secondo l’AI, il diritto dura fino al compimento dei 25 anni.
  • L’ammontare della rendita per i figli e figlie aventi diritto è definito nel rispettivo piano previdenziale.
Trovate informazioni dettagliate al riguardo alla voce «Decesso»

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